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Brand Designer
IL ROTTWEILER: Testardo e svampito, fa tutto seguendo il primo istinto. Quando si concentra è difficile farlo tornare nel mondo dei cani, o anche solo attirare la sua attenzione.
Dall’esterno sembra aggressivo e minaccioso, ma in realtà non ringhierebbe nemmeno ad una mosca sulla ciotola. Voi cercate solo di non intralciargli la strada mentre cammina; non che vi voglia fare del male, ma se è perso tra i suoi pensieri potreste ritrovarvi tutta la sua leggerezza su di voi.
Sbava parecchio mentre pensa, forse è per questo che nessuno vuole toccare la sua postazione.
IL BRAND DESIGNER: “Lo puoi fare più tondo?”
“Perché non tagli in due la scritta? Falla meno sfocata.” “Hai provato col giallo?” “La butto lì, riesci a stilizzare una batteria in un elefante?”
Queste sono le tipiche domande che Leon si sente ripetere da Artù ogni giorno, e che per la loro vaghezza ogni tanto gli fanno credere di essere un’intelligenza artificiale anziché un cane vero – per sua fortuna c’è Peter a ricordargli che no, non è un’IA e che deve sbrigarsi a finire quel logo.
IL POMERANIA: Piccolo ma energico, è ritenuto dai colleghi la mascotte del gruppo, la dolce arma da sfoderare contro i clienti più reticenti. Ha una passione per il gossip in quanto tale, e non riesce a tenere a freno il muso quando si tratta di parlare di influencer e vip. Leon, con cui divide la scrivania, subisce sommessamente la tempra esplosiva di Peter. È in grado di abbaiare per ore: se vi chiede qualcosa, dategliela.
IL WEB DESIGNER: Quello del web designer è un lavoro di ottimizzazione. Ottimizzazione degli spazi, innanzitutto. La scelta del font, delle spaziature, gli interlinea, il posizionamento delle immagini: se la leggibilità di questo sito è accettabile, sia che stiate guardando questo sito da uno schermo 27 pollici o che stiate usando uno smartphone, è merito di Peter – se invece avete qualche problema ci ha detto di dirvi che è colpa del vostro browser. Ma anche l’ottimizzazione del codice per far renderizzare tutto correttamente su Chrome, così come su Safari, Firefox, Opera e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare della scelta dei colori. O pensavate che tutti gli schermi li riproducessero nello stesso modo? Infine c’è il contenuto: che sia uno shop o una landing page, che vendiate calzini colorati o servizi di consulenza, c’è sempre un modo giusto e mille sbagliati in cui mostrarvi al mondo. Peter sa sempre qual è quello giusto. Certo, potreste sempre scaricare un tema gratuito su Wordpress e fare tutto da soli, però ecco, poi non chiedete aiuto a Peter per modificare la barra dei menù.
LA SCHNAUZER GIGANTE La più anziana del branco, si assicura che i tre giovani non si distraggano troppo dietro agli ossi da sgranocchiare e facciano una dieta equilibrata. Calma di temperamento, con la vecchiaia ha imparato ad abbaiare solo quando strettamente necessario. Preferisce esprimersi attraverso le parole scritte che con la voce. Quando ha per le zampe un lavoro che le piace, ci si dedica pienamente. Di contro se il progetto non la entusiasma potrebbe ridursi all’ultimo giorno per completarlo. Soffre della sindrome di abbandono: non lasciate che sia l’ultima a uscire dall’ufficio.
LA COPYWRITER Le vengono commissionate caption di non più di 300 battute, payoff di lunghezza proporzionata ai loghi disegnati da Leon, descrizioni accattivanti di almeno una cartella ma che non superi le due, titoli seo friendly in 70 caratteri, e testi tecnici, approfonditi ma comprensibili, su argomenti che non conosceva fino al giorno prima. Ha anche dovuto scrivere, un po’ controvoglia, la sua e le altre biografie. Ogni tanto deve raccontare delle storie da zero, inventando personaggi, eventi e scenari. Nulla che abbia a che fare con questo sito, in ogni caso.
IL BORDER COLLIE Il fondatore della Dog Society è un leader sui generis. Determinato e creativo, si lascia distrarre facilmente da ciò che lo circonda: può essere una pallina da tennis, come una farfalla o il rumore di una moto. Non si sa se sia per coraggio o sconsideratezza, ma non ha paura di nessun percorso escursionistico, dove gli piace correre tra rocce e rovi con pendenze assurde. La sua riserva di energia lo porta a correre su queste vie per chilometri e chilometri, all’inseguimento di tutto ciò che faccia un minimo movimento davanti ai suoi occhi. Per fortuna l’ottimo senso dell’orientamento lo porta sempre a casa.
L’ART DIRECTOR Il suo ruolo centrale lo porta a svolgere molteplici compiti: dalla creazione delle nuove idee, al loro sviluppo fino al controllo qualità dei lavori dei suoi colleghi. Nulla che non abbia la sua approvazione viene proposto al cliente. Esperto nella creazione di brand dal design al naming, vanta nella direzione artistica un’esperienza decennale – si fa per dire, visto che di anni ne ha solo tre! È dotato di una spiccata fantasia, ma anche della capacità di metterla in pratica con elegante pragmatismo. Quando ha pensato all’aspetto visivo della Dog Society era nel suo periodo blu – ma voi evitate di fare collegamenti con Picasso in sua presenza.